Il giardino di mamma e papà artemisia è noto nel vicinato per la sua produzione sfacciata di frutta e ortaggi originali.
Questo, per esempio, è periodo di tempesta di cachi e cotogne. E non uso la parola tempesta a caso: sconsiglio vivamente di stazionare sotto l’albero quando i simpatici frutti iniziano a cadere.
Anche il nocciolo sforna nocciole a ritmo sostenuto: mi sono distrutta la schiena per raccoglierle ma ora possiamo fare concorrenza alla Ferrero e siamo pronti per fronteggiare qualsiasi carestia.
Purtroppo siamo arrivati tardi per i melograni: ne sono rimasti pochi ma a sufficienza per finire accanto alla faraona arrosta di papàrtemisia.
Quest’anno c’è una novità: i cavoli cappucci mignon che più bio non si può. Piccantissimi e croccantissimi: li ho mangiati in insalata, saltati in padella con la cipolla, nella minestra. Anzi, per la precisione mammartemisia si è inventata una buonissima zuppa per utilizzare anche le foglie esterne del cappuccio: prossimamente, foto e ricetta!
Diciamo che questo weekend io e zoltar ci siamo fatti una bella cura di Veneto orientale. Dopo essere stati rimpinzati come le oche da mamma e papà artemisia ce ne siamo tornati a Milano con la macchina carica di munizioni: la cucina scoppia, noi anche.
tanti, tantissimi cachi
il cappuccio non vuole essere tagliato
le cotogne (prossimamente, grandi crostate con la marmellata di papàrtemisia)
molte nocciole. molte.
A tavola: cjalsons direttamente dalla Carnia e Prosciutto S. Daniele di D’Osvaldo, uno dei più buoni al mondo!
Il pranzo della domenica di papàrtemisia: faraona arrosta, patate, melograno, porcini e finferle
spettacolo!
Torna Andrea, torna! sai che qua ti si aspetta sempre a cucina aperta 🙂