Sono una talebana del risotto e questa è la classica ricetta che sulla carta mi farebbe accapponare la pelle: niente soffritto e niente brodo! Che risotto è?
Ebbene: sono stata costretta a ricredermi all’assaggio.
Tempo fa ero all’hotel The Hub per una serata di degustazione di riso & birra (la morte mia, praticamente) e mi è piaciuto molto questo piatto preparato da Damiano Nigro, che avevo già conosciuto in occasione di Nocciola in tavola.
Damiano è un cuoco vero, uno di quelli che non credono nei segreti di stato: gli ho chiesto la ricetta e lui me l’ha data subito, con dovizia di particolari e aneddoti di contorno.
Quando ho scoperto che mancavano all’appello alcuni degli ingredienti fondamentali del risotto sono rimasta allibita: non me n’ero accorta e il risultato era comunque ottimo.
L’ispirazione cumino, altra scelta poco ortodossa ma decisamente riuscita, viene direttamente dalla prosaica Oktoberfest: bravo Damiano, tu ci dai delle soddisfazioni!
Ecco la mia versione domestica, con un’unica variazione rispetto all’originale: ho aggiunto un po’ di cavolo non frullato perché mi piace sentire i pezzettini sotto ai denti.
Io resto fedele al risotto classico ma questa è davvero un’ottima alternativa, da provare!
INGREDIENTI PER 2 PERSONE
200 g di riso di ottima qualità
mezzo cavolo rosso
burro (so che è chiedere troppo ma quello perfetto è di malga)
olio extra vergine d’oliva
mezzo bicchiere di vino bianco
una manciata di semi di cumino
sale
parmigiano grattugiato
PREPARAZIONE
Tostate rapidamente i semi di cumino in padella e tritateli con un macinapepe. Non fatevi tentare dal cumino in polvere: non è la stessa cosa!
Tagliate il cavolo a listarelle sottili e stufatelo con un po’ di olio a fiamma lenta. Salate. Ci vorrà circa un’ora, un’ora e mezza: deve diventare molto morbido altrimenti il suo sapore sarà troppo forte. A fine cottura frullate tutto, tranne una piccola parte.
Scaldate una bella noce di burro in una pentola, aggiungete un po’ di sale e fate tostare il riso a fiamma alta. Quando il riso è diventato trasparente, sfumate con il vino.
Fate cucinare aggiungendo acqua bollente poco alla volta, come se fosse brodo: lo so, detto così suona eretico ma il risultato vi sorprenderà! Ogni tanto assaggiate e controllate il sale.
Verso la fine aggiungete il cavolo (probabilmente ve ne avanzerà un po’, io ho surgelato una porzione per la prossima volta) e continuate la cottura ancora per qualche minuto. Spegnete il fuoco e mantecate con burro e parmigiano.
Servite spolverando il risotto con il cumino.
Fatemi sapere!
me gusta mucho!!lo proverò anche io quanto prima..grazie per la condivisione e grazie allo Chef Damiano Nigro!!!!!
prova, anche a casa è strepitoso!
Ciao Artemisia, che bel ricordo questo riso rosa!!!! E grazie per la sfoglia di ceci che ho visto su twitter: mi piace tantissimo la tua fresca versione. Un abbraccio e a presto, ib
Grazie a te 🙂